Lettera aperta – Organizzatori videoconferenza del 6 luglio 2020

Alla cortese attenzione

Gentili Signori,

Siamo venuti a conoscenza dell’organizzazione di un evento in videoconferenza programmato per il 6 luglio p.v., sui temi dell’antisemitismo e dell’islamofobia, con interventi, in particolare, del giornalista Gad Lerner e della Consigliera comunale Sumaya Abdel Qader.

Esprimiamo il nostro fermo disappunto per questa iniziativa.

Le nostre Associazioni sono impegnate da anni nella lotta a tutte le manifestazioni di odio e di discriminazione, che rappresentano in egual modo una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo ed una lesione del pieno diritto alla libertà.

Non sfugge alla nostra analisi un dato fondamentale che contraddistingue l’antisemitismo, nelle forme contemporanee di manifestazione del fenomeno, spesso celato dietro le mentite spoglie dell’antisionismo.

Le sue innumerevoli e dolorose declinazioni sono tutte riassunte e contemplate nella definizione di antisemitismo che l’IHRA (Internationa Holocaust Remembrance Alliance) ha elaborato nel 2016 e che il nostro Governo ha adottato nel gennaio del 2020.

Quando si affronta il fenomeno dell’antisemitismo e se ne analizzano le sue manifestazioni anche contemporanee, non è consentito incorrere in ambiguità, che consentano agli interlocutori (per quanto illustri) di operare illegittimi distinguo e di scindere l’analisi, piegandone una parte all’ideologia.

Non è, per queste ragioni accettabile che chi ritenga di disconoscere espressamente il diritto di Israele ad esistere, come stato ebraico, in confini sicuri abbia il diritto di interloquire con chi quel pieno diritto rappresenti e ne sia promotore.

Non è consentito a chi appartenga a movimenti che invocano la distruzione dello Stato di Israele e che predicano il boicottaggio anche intellettuale dei suoi cittadini, potersi pronunciare sul fenomeno dell’antisemitismo, intendendo, con espressioni ed atteggiamenti ambigui, riconoscere solo l’aspetto dell’antisemitismo legato all’aggressione di un cittadino di religione ebraica, purché non israeliano.

Questa ingiusta ipocrisia deve essere svelata e deve esser privato di legittimazione al dibattito chiunque non ne prenda le dovute distanze.

Vi chiediamo, dunque, di non legittimare, con la presenza al dibattito, personaggi che in passato abbiano strumentalizzato il loro ruolo per portare avanti ideologie distorte e fonti di odio e che, di fatto, allontanano il processo di pacificazione tra popoli.

Non ritirare la vostra partecipazione rappresenta un danno per l’ebraismo e una lesione dei diritti di libertà e democrazia.

Con i migliori saluti.

Milano 03 Luglio 2020                                                                               Prof. Enrico Mairov

                                                                                                                 Presidente Nuova UDAI 10.0